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14 febbraio 2019
Estintori a CO2: panoramica generale
Gli estintori a CO2 sono utilizzati per fuochi di classe B, C e D. Attenzione al pericolo ustioni da raffreddamento durante l'uso.
Estintori
Panoramica generale sugli estintori a CO2
Non tutti gli incendi si spengono con i medesimi estintori, vale a dire che ce ne sono di appositi a seconda del tipo di fuoco che ci si trova a dover fronteggiare. E' il caso, per esempio, degli estintori a CO2, ovverosia ad anidride carbonica, che risultano essere fra i più utilizzati, anche in ambienti domestici, per l’estinzione di fuochi di:
* classe B - quelli provocati da materiali liquidi come, per esempio, benzina e alcol
* classe C - quelli provocati da materiali gassosi
* classe E - quelli generati in apparecchiature elettriche in tensione.
Non sono, invece, adatti per l’estinzione dei fuochi di classe A - quelli provocati da materiali solidi come legno, tessuti, carta - perché, in virtù della proprietà connaturata nei gas di evaporare, determinerebbero solo un abbassamento momentaneo della temperatura senza l’inibizione delle braci prodotte dall’incendio con la conseguenza che, dopo la scarica, si verificherebbe con certezza il riaffiorare dell’incendio.
Modalità di funzionamento
Gli estintori a CO2 sono costituiti da una bombola d’acciaio, una valvola di erogazione e una manichetta snodata, alla cui estremità si trova il diffusore. All’interno del serbatoio è presente l’anidride carbonica, in stato liquido e compresso. Una volta spinto all’esterno, il liquido evapora parzialmente, mentre un’altra parte subisce un repentino e brusco abbassamento di temperatura, trasformandosi in una massa che prende il nome di ghiaccio secco, o neve carbonica, che altro non è che l’anidride carbonica che, dall’originario stato solido, evolve di nuovo in rapidissimo tempo in uno stato aeriforme in grado di domare l’incendio, senza lasciare alcun residuo.
Risulta essere di estrema importanza sottolineare che va posta particolare attenzione, nel caso in cui ci si dovesse trovare ad adoperare gli estintori a CO2, poiché le parti metalliche degli stessi, a causa del raffreddamento del gas interno e del calo di temperatura con conseguente trasformazione in neve carbonica, possono diventare talmente fredde da ustionare la pelle umana. Sembra un paradosso, considerato che si sta parlando di apparecchi per spegnere fuochi, ma non lo è, e raccomandiamo pertanto la massima prudenza.
Infine, va detto che gli estintori a CO2 hanno una una gittata efficace limitata a causa della forte evaporazione del gas e per tale ragione, per ottenere l’estinzione del principio d’incendio, è indispensabile avvicinarsi il più possibile al focolaio, utilizzando opportuni mezzi di protezione.
Il peso deglie stintori a CO2
Il peso degli estintori a CO2 varia dai 2 ai 54 kg, e si tratta certamente di un fattore da non sottovalutare, quando ci si appresta all’acquisto, poiché si corre il rischio di comprare un estintore che non ha alcuna attinenza con le proprie reali necessità. Risulta abbastanza ovvio che maggiore sarà il peso, maggiore risulterà la potenza di spegnimento, ma va certamente considerato l’ambiente in cui si prevede di collocare l’estintore.
In generale, possiamo dire che:
da 2 kg sono ideali per auto, barca, quadri elettrici di piccole dimensioni
da 3 a 4 kg sono utilizzabili nei medesimi ambienti dei primi, con una copertura ovviamente maggiore
da 5 a 6 kg risultano ideali per l’utilizzo in casa
da 9 a 12 kg ideali per ambienti più grandi
da 18 a 54 kg sempre per l’uso in ambienti grandi.
Vanno distinti - proprio in base al peso - in portatili e carrellati: i primi, che devono potere essere trasportati a mano senza l’ausilio di alcun attrezzo, non possono pesare più di 18 kg; i secondi, che raggiungono, appunto, pesi importanti, sono dotati di un carrello con ruote che ne facilita il trasporto.
La manutenzione degli estintori a CO2
La normativa che regola la manutenzione di tutti gli estintori è la UNI 9994-1:2013, che prevede, anche per gli estintori a CO2, le seguenti fasi:
● controllo iniziale
● sorveglianza
● controllo periodico
● revisione
● collaudo
● manutenzione straordinaria
Mentre la sorveglianza va eseguita da parte di personale interno all’azienda e con frequenza non definita dalla norma (si consiglia generalmente una frequenza mensile), il controllo, la revisione e il collaudo degli estintori a CO2 vanno effettuati da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto. Per quanto riguarda la frequenza della revisione - con contestuale ricarica/sostituzione dell’agente estinguente (quindi dell’anidride carbonica) - e del collaudo degli estintori a CO2, essa è fissata rispettivamente in 5 e in 10 anni.
Utilizzo degli estintori a CO2 in presenza di tensione elettrica
La normativa di prevenzione antincendi prescrive l’installazione di estintori a CO2 in prossimità di quadri elettrici: questo perché l’anidride carbonica è un gas inerte e dielettrico, ovverosia un gas che non conduce corrente elettrica. Bisogna però fare, al riguardo, una precisazione: gli estintori a CO2 non vanno mai installati in prossimità di tensioni superiori a 1000 V. Come si spiega allora questa apparente contraddizione? Semplicemente prendendo in considerazione la particolare caratteristica dell’anidride carbonica che, al momento dell’azionamento dell’estintore, è spinta al cono diffusore dalla propria pressione interna, pari a circa 55/60 bar. Attraverso il passaggio obbligato attraverso un filtro rompigetto si espande, con una temperatura di circa -78°C, sotto forma di neve carbonica o ghiaccio secco. Quest’ultimo condensa istantaneamente l’umidità atmosferica, che, in determinate condizioni, può diventare un conduttore. Va ricordato, comunque, che solo personale in possesso di precise certificazioni e corsi è autorizzato ad entrare nei locali dove si superano determinati voltaggi, per esempio le cabine di trasformazione, mentre a nessun altro è consentito farlo, nemmeno in caso di incendio.
Estintori a CO2: il colore e il loro utilizzo con altri tipi di estintori
I vecchi estintori a CO2 avevano la parte alta del serbatoio, la cosiddetta ogiva, di colore grigio. Con l’entrata in vigore delle nuove normative antincendio essi devono invece essere completamente rossi. Tuttavia quelli ad ogiva grigia possono essere ancora utilizzati, senza che sia necessario ricolorarli, purché siano stati ricollaudati.
Spesso si commette lo sbaglio di proteggere un’intera area solamente con estintori a CO2: è un errore che va evitato, poiché tali estintori hanno una copertura locale - il quadro elettrico, il computer - ma non possono essere adoperati in caso di fuochi di classe A - quelli da materiali solidi come stoffa, legna - ed è pertanto vivamente consigliato abbinarvi estintori che possano essere utilizzati in tali circostanze, come quelli a polvere o a schiuma.
Infine, sottolineiamo che gli estintori a CO2 sono poco efficaci in presenza di correnti d’aria e che, fra tutte le tipologie di estintori, sono quelli con minore potenza di spegnimento e più basso raggio d’azione (2 metri).